Qual è il prezzo della moda sostenibile? È conveniente rispetto alle tradizionali abitudini di consumo che si basano sulla produzione massiva e sull'economia lineare? Come brand etico, sostenibile e basato sulle fibre rigenerate,
Rifò spesso si trova a dover
rispondere a questa domanda. Nella maggior parte dei casi ci viene chiesto di giustificare il costo dei nostri prodotti e
come sia possibile che un prodotto proveniente da materiali tessili e vestiti riciclati possa costare di più di uno realizzato con fibre vergini. È normale:
siamo esuli da anni di consumo di fast fashion, confusi dai prezzi stracciati dovuti allo sfruttamento di manodopera a bassissimo costo, e siamo anche spesso abituati ad attribuire al brand un valore sbilanciato rispetto a quello reale del prodotto. In questo articolo vogliamo quindi prenderci tutto lo spazio per rispondere alle domande che riceviamo più spesso e capire perché una produzione etica e circolare non è automaticamente sinonimo di un prezzo inferiore.
La moda sostenibile non può essere low cost.
Rigenerato non è meno costoso di vergine
Partiamo dall'elefante nella stanza: "é riciclato quindi perché è così caro?" Una premessa: a differenza del materiale vergine le fibre tessili rigenerate non possono essere prese e trasformate subito in un nuovo tessuto. I materiali riciclati o rigenerati hanno un costo ulteriore. Ci sono infatti dei tempi e costi legati alla gestione: ritiro/raccolta, selezione, e solo infine nuova trasformazione.
Successivamente occorre considerare la differente disponibilità originaria delle materie prime tessili provenienti da coltivazioni, da materiali sintetici oppure da animali. In alcuni casi infatti il costo di riciclare i tessuti è superiore alla produzione di fibre vergini. Nel caso del cotone per esempio, che può contare su una coltivazione molto ampia e massiva, il processo di rigenerazione diventa più costoso della produzione vergine. Lo stesso vale anche nel caso del filato in poliestere, che come tutta la plastica proviene dai rifiuti e comporta una nuova colorazione. Per le fibre animali come la lana parliamo invece di un approvvigionamento di scala diversa. Sicuramente limitato se confrontato con fibre vegetali. Questo porta ad effettivo risparmio economico, oltre che un bassissimo impatto ambientale, sul costo del riciclato rispetto al vergine, il quale difficilmente potrà essere competitivo. I nostri maglioni in cashmere rigenerato hanno infatti un prezzo contenuto e competitivo se comparati a maglioni in cashmere vergine di brand di lusso. Se prendiamo in considerazione la lana cashmere, un materiale ancora più esclusivo, vediamo come la sua produzione risulti ancora più esigua della normale lana. Anche se assistiamo anche qui all'intensificazione degli allevamenti di questi animali e ai conseguenti problemi di desertificazione di aree della Mongolia. Materiali riciclati e materiali vergini a confronto presentano quindi delle differenze spesso non considerate ma notevoli.
Produzione etica e artigianale Made in Italy
Una volta considerati gli effettivi costi del materiale chiediamoci dove e in quali condizioni economiche è stato confezionato un capo. Noi di Rifò abbiamo fin dall'inizio scelto la piccola e media produzione familiare made in Italy. Quel mondo di artigiani che custodisce nelle botteghe e nei garage tradizioni e competenze da preservare. Un mondo fatto di attenzione per i dettagli e creatività che non vogliamo venga oscurato dalla grande produzione.
È vero così abbattiamo i costi grazie al Km0 (e abbattiamo anche il consumo di carburante). Ma allo stesso tempo vogliamo che il lavoro dei nostri artigiani sia valorizzato e giustamente retribuito. Per questo nessuno dei nostri capi è minimamente paragonabile con un capo realizzato in China, Bangladesh o Taiwan. Per Rifò spesso i costi solo di produzione di capo equivalgono al prezzo finale delle grandi catene di fast fashion.
La piccola scala
La filosofia Rifò prevede di produrre solo quello che è necessario, al fine di combattere la sovrapproduzione. Questo modello, unito all'organizzazione di una pre-vendita fa bene all'ambiente ma non ci permette di abbattere il nostro costo unitario. Anche questo contribuisce al prezzo della moda sostenibile. Secondo i nostri calcoli per quantitativi 50 volte superiori ai nostri potremmo riscontrare una differenza sul prezzo finale del 30-40% in meno. Per queste ragioni ci piace definirci degli equilibristi: cerchiamo infatti sempre di poter produrre un minimo non troppo grande, ma neppure troppo piccolo da incorrere nella necessità di alzare i prezzi. Crediamo infatti che il limite dettato dal buonsenso sia la migliore guida.
Packaging sostenibile e riciclato
Usare
packaging riciclato vuol dire prima di tutto usare materiali non importati dall’Asia, dove questi prodotti non hanno mercato e non vengono prodotti. Inoltre esattamente come nel caso delle fibre tessili che abbiamo descritto precedentemente,
riciclare è caro e la cellulosa riciclata certificata ha un costo di produzione mediamente più alto rispetto a quella vergine. Infine, anche
eliminare la plastica dal packaging e andare verso soluzione
plastic-free non è così scontato. Anche se le cose stanno piano piano andando in una direzione diversa, esiste ancora un'offerta di gran lunga più ampia di imballaggi contenenti plastica e materiali misti difficilmente riciclabili. La migliore soluzione sarebbe quella di poter offrire un'alternativa
zero waste. Come per esempio il servizio di
Repack, che a breve introdurremmo anche per i nostri clienti.
Ottenere le certificazioni
GRS,
OEKO TEX,
GOTS non cadono dal cielo. I produttori di materiali sostenibili che possono vantare riconoscimenti ufficiali come certificazioni hanno investito tempo e risorse per averle. Il processo di certificazione richiede controlli e check periodici, e il pagamento di decine di migliaia di euro per retribuire le associazioni che hanno lavorato per rilasciarle.
Reperibilità dei materiali
Tutte questi aspetti, che a prima vista possono essere viste come delle difficoltà e dei dissuasori per noi sono la
direzione per il futuro. L'unica via da percorrere, anche se il passato sembrava portarci ciecamente verso un altro scenario. Inoltre ci piace pensare che questi limiti che ci poniamo, cercando
solo materiali riciclati e riciclabili e
producendo a KM0, siano proprio il nostro
punto di partenza per creare. Di una situazione di scarsità facciamo una ricchezza. Partiamo dai
materiali sostenibili che sono reperibili vicino a noi, dalle conoscenze e
expertise degli artigiani del territorio e plasmiamo questo materiale mettendoci la nostra creatività. Così creiamo un prodotto dal concept contemporaneo ma con una
tradizione antica.
Risparmiare nel tempo: il prezzo della moda sostenibile
Dov'è che quindi che esiste un vero risparmio nella
moda sostenibile? Forse occorre rovesciare la domanda: comprare 10 T-Shirt a 4,99 € che dureranno un'estate è un risparmio? Solo se cambiamo il modo di conferire valore alla merce, andando oltre al costo del cartellino e pensando sul lungo termine, potremmo davvero percepire un risparmio. E insieme a questo il valore del prezzo della moda sostenibile. Un esempio? Lo shampoo solido. È vero, il suo costo iniziale è superiore alla bottiglia del supermercato, 12 € contro 2-4 €. Ma i lavaggi possibili raddoppiano allo stesso tempo! Ecco che consumare in modo smart, eco-sostenibile diventa anche conveniente nel lungo termine. Per fare ciò occorre però innanzitutto fare pace per noi stessi e chiederci: perché compriamo? Per soddisfare un reale bisogno oppure solo per sfogare la nostra noia, tanto per cambiare, per accumulare? Qual è il giusto prezzo del lavoro e dei materiali? Quindi se vuoi
consumare meno ma meglio, non ci resta che consigliarti di visitare il nostro
shop online, troverai un sacco di prodotti senza tempo, pensati per durare e realizzati secondo le nostre regole della sostenibilità.
4 commenti
Concordo pienamente con ogni rifelssione esposta nell’articolo e sarebbe stupendo poter lavorare insieme per promuovere un consumo lento, consapevole e che valorizzi il lavoro svolto con passione.
Benedetta
WHATaECO.com
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Rifò – Circular Fashion made in Italy replied:
Grazie Benedetta per il tuo commento, non è ancora così scontato che si comprendano a fondo i veri costi che si nascondono dietro produzioni etiche e slow.
Buongiorno, ho guardato il sito, i prezzo non sono accessibili considerando che sono riciclati. Potete fare una seconda linea più economica anche di solo cotone? Una t-shirt di cotone riciclato da 29 euro è alto. grazie ma c’è bisogno di prezzi equi.!
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Rifò – Circular Fashion made in Italy replied:
Ciao Alberto! I materiali riciclati spesso sono più costosi di quelli vergini, proprio perché nascondono un processo in più. Crediamo che 29 € per una tshirt sia un prezzo giusto e abbiamo anche fatto un video che lo spiega al meglio. Lo puoi vedere qua: https://www.youtube.com/watch?v=E7w_qgc0un0
sooo interessato a comprendere in maniera piena il vostro modello, che per ragioni etiche e socio-economiche mi piace molto. il ritorno all’economia di beni durevoli e non usa e getta è importante per il pianeta e per i sitemi locali. come se ne può parlare? grazie AG
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Rifò – Circular Fashion made in Italy replied:
Grazie mille per il tuo interesse, ci fa davvero piacere. Per qualunque cosa puoi scriverci a ciao@rifo-lab.com :)
I filati riciclati non possono che essere troppo fragili.
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