Borse fatte con pezzi di pantaloni in denim, letti e divani fatti con bancali in legno, librerie da cassette della frutta impilate l'una sull'altra, un'altalena fatta con un vecchio copertone di una macchina...
Queste immagini ti parlano?
Sono esempi di upcycling, che vuol dire trasformare un oggetto nato e disegnato per svolgere uno scopo in qualcos'altro, e nel farlo rendere il suo valore percepito superiore rispetto a quello di partenza. Ma qual è poi all'atto pratico la differenza tra upcycling e recycling?
Abbiamo deciso di parlare qui della nostra esperienza di upcycling dei jeans raccolti nello store Levi's® in via Orefici a Milano. Così facendo raccontare cosa vuol dire portare un processo che in genere riguarda il mondo dell'artigianato creativo all'interno di un brand, con lo scopo di creare un prodotto unico per i materiali che lo costituiscono, ma allo stesso replicabile su varie scale: il nostro bucket hat realizzato tramite la tecnica patchwork.
Cosa vuol dire fare upcycling di un capo d'abbigliamento
Innanzitutto andiamo alla definizione della parola. Non esiste una parola italiana per tradurre il concetto di upcycling. La sua etimologia mette davanti alla parola cycle, ciclo, il prefisso up, per sottolineare come questo processo abbia lo scopo di aumentare il valore della nuova creazione.
Upcycling viene infatti spesso contrapposto all'idea di downcycling. In questo caso si fa riferimento ad un processo di riciclo che porta alla creazione di oggetti il cui valore è inferiore a quello di partenza. Un esempio di downcycling sono i vecchi vestiti che finiscono nei cassonetti urbani destinati alla creazione di materiali per utilizzo industriale.
In genere nell'ambito dell'abbigliamento si fa upcycling prendendo da un capo e trasformandolo in qualcosa di nuovo. Si prendono quindi parti dello stesso, si tagliano e si ri-assemblano, spesso attraverso la tecnica del patchwork.
Cosa vuol dire riciclare
A differenza dell'upcycling, il riciclo o la rigenerazione tessile, prevedono che i vecchi indumenti e gli scarti perdano la loro forma in quanto oggetto, tornando ad uno stato originario, la fibra. L'idea alla base della rigenerazione tessile è che il nuovo materiale ottenuto conservi in linea di massima lo stesso valore di quello di partenza.
Con questo nuovo materiale rigenerato si può procede quindi alla creazione di prodotti proprio come se stessimo lavorando con un materiale vergine.
Un esempio di materiale rigenerato è il cashmere che utilizziamo da Rifò, composto al 95% da cashmere rigenerato e al 5% da lana rigenerata. In questo caso la possibilità di isolare e selezionare per tipologia e colore il materiale a monte è proprio la chiave che permette di non togliere valore al prodotto riciclato.
Come rendere replicabile un progetto di upcycling
Il processo creativo che sta dietro ad un progetto di upcycling è molto stimolante e si fonde con i limiti dati dal materiale e dai capi di partenza.
Se lavorare con filati rigenerati è come partire da una tela bianca, nel caso dell'upcycling si parte da una tela già dipinta, a cui si sottrae e si aggiunge qualcosa per arricchirla ancor di più.
Upcycling significa infatti riutilizzare ciò che si ha a disposizione, che ha una forma precisa per poi riuscire a vederci dentro altre forme e altre possibilità.
Una volta che il processo creativo ha avuto inizio occorre capire come ottimizzare il materiale a disposizione.
Per andare più nel concreto, ecco un esempio reale di upcycling:
Nel caso dei bucket hat Rifò abbiamo coinvolto per la sua realizzazione la cooperativa sartoriale Flo Concept, che a partire da vecchi paia di jeans ha individuato le parti da dove poter ritagliare le parti più consistenti di tessuto.
Dalle gambe ha quindi tagliato tutte le strisce e le parti necessarie a realizzare questi cappellini tramite la tecnica patchwork: i pezzi più piccoli per la parte della visiera, mentre per la "campana" che accoglie la testa, le gambe del pantalone in tutta la loro larghezza.
Per rendere un processo di upcycling come questo replicabile occorre quindi:
1. Stabilire delle priorità creative. In questo caso unire in un cappellino quanti più colori e varietà possibile di jeans.
2. Capire il fabbisogno di materiale per la realizzazione di un singolo capo upcycled. In questo caso quanti paia di jeans sono necessari per realizzare un singolo cappellino, seguendo quella che ci siamo dati come priorità creativa.
Nello specifico per questo accessorio upcycled con l'aiuto della sartoria Flo Concept abbiamo capito che con un paio di jeans era possibile la realizzazione di un cappellino intero e di metà di un secondo cappellino.
Ma la sfida dell'upcycling può riguardare anche il fatto di avere a che fare con tessuti diversi fra di loro, che assemblati e cuciti insieme possono dar luogo a reazioni problematiche per la solidità del prodotto finale. Per esempio i tessuti contenenti fibre elastiche e sintetiche, se combinati a composizioni pure, possono risultare poco consistenti. In questo caso Flo Concept ha cercato un compromesso, privilegiando i jeans con i tessuti più interessanti e compatti, in modo però da non creare troppo scarto.
Dobbiamo ricordare che l'upcycling nasce come artigianato e si caratterizza proprio per la creatività e l'unicità del progetto. Per questo rendere un progetto di upcycling replicabile è nella pratica un'operazione complicata, ma a nostro avviso di grande valore.
Fare upcycling è più ecologico rispetto a riciclare?
Abbiamo visto come rendere un progetto di upcycling replicabile e scalabile, ora la domanda che sorge spontanea è: quali sono gli impatti dell'upcycling se comparati alla creazione di prodotti (nuovi) riciclati?
In genere nel settore tessile e della sartoria si fa upcycling partendo da capi che sarebbero altrimenti destinati ad essere buttati via. La materia prima esiste già, e rielaborarli e trasformarli non comporta grandi dispendi di energia.
Possiamo quindi dire che nel caso nel caso dell'upcycling l'energia e le risorse impiegate riguardano solo la produzione. Mentre il riciclo tessile implica un consumo di energia (anche se molto ridotto rispetto allo stesso materiale vergine) per la creazione di materia prima e, successivamente, per la produzione del capo.
Vantaggi e svantaggi dell'upcycling rispetto al riciclo
Riassumiamo quindi i vantaggi e gli svantaggi di fare upcycling di un capo di abbigliamento:
Vantaggi dell'upcycling:
- Consumo di CO2 ed energia praticamente nullo
- Processo creativo stimolante che parte dalle caratteristiche dei materiali di partenza
- Creazione di un capo finito unico, anche se prodotto su scala
Svantaggi dell'upcycling:
- Eventuali limiti ed etereogeneità portata dal/dai materiali di partenza
- Difficoltà nell'industrializzare e scalare il progetto
- Maggiore lavoro in fase di progettazione del processo produttivo
- Possibile scarto di materiale
Vorresti vedere da vicino come si realizza un capo upcycled?
Insieme a Levi's® e Flo Concept abbiamo organizzato un workshop proprio per mostrare live le varie fasi della creazione di uno dei nostri bucket hat upcycled, un laboratorio di upcycling partendo dal taglio per arrivare alla cucitura del nuovo prodotto.
Sabato 19 Novembre, dalle ore 16 saremo nel pop up store di via Capelli 1 a Milano.
Scopri di più sull'evento qua!
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