Spesso ci è stato chiesto se esistesse la possibilità di acquistare il nostro cashmere rigenerato direttamente in gomitoli, per avere la possibilità di creare in modo artigianale capi fatti a mano con ferri e uncinetti.
Fin da subito l'idea ha fatto scattare una scintilla nel team di Rifò: il famoso maglioncino della nonna, quello di cui parliamo sempre quando ci riferiamo alla moda emozionale, è proprio fatto così! Realizzato a mano da una persona cara, pensato su misura per qualcuno, scelto in modo accuratissimo sia per quanto riguarda i colori che per il punto.
Ci siamo quindi subito innamorati dell'idea e abbiamo cercato il modo per trasformare il filato dei nostri capi sostenibili in soffici gomitoli, unendo le forze con un super brand del territorio per iniziare questa collaborazione.
Così è nato Rifò X Bettaknit, una collaborazione che dà la possibilità sia a chi ha molta esperienza con l'aguglieria, sia a chi è alle prime armi di iniziare a destreggiarsi e creare i propri capi con i gomitoli RE-Cashmere in cashmere rigenerato. È infatti possibile seguire i progetti elaborati da BettaKnit in due bellissimi kit, oppure dare libero sfogo alla fantasia e creare da zero.
In questo articolo di blog vogliamo parlare della collaborazione e raccontare quali sono le differenze e i punti forti del lavorare la lana cashmere rigenerata con i ferri. Per questo abbiamo chiesto proprio a chi può vantare esperienza nel campo, le fondatrici di BettaKnit.
Chi è Bettaknit? Come è nato il vostro progetto?
Nel 2010, mentre molte aziende del settore tessile stavano vivendo una forte crisi, eravamo impegnate nell’azienda di famiglia che da oltre 55 anni costruisce macchine tessili per la produzione di filati. I filati per lavorare a maglia ci giravano dunque attorno, bellissimi e pregiatissimi. Guardandoli pensavamo che era un peccato che molti di loro non arrivassero al grande pubblico e che fossero destinati ai brand di moda più famosi, trasformandosi in maglioni di lusso destinati a pochi fortunati. Però se fossero stati gomitoli, qualcuno avrebbe potuto farseli da soli. E così è accaduto; in fondo anche il lavoro a maglia ha sempre avuto un grande valore emozionale per noi, grazie alle creazioni delle nonna e della mamma.
Lavorare a maglia è tornato di tendenza. Come vedete l’evolversi di questa nicchia?
Nel Nord Europa e negli States il fai da te o Do It Youself (DIY) è ormai una tendenza consolidata da molti anni. Quando nacque Bettaknit ci sorprendemmo di quanto all’estero, quel mondo fosse già amato da un pubblico giovane e moderno.
Negli ultimi anni anche l’Italia è investita da questo nuovo rinascimento dell’artigianato e dell’handmade: è un fenomeno in crescita perché il consumatore adesso ha proprio bisogno di qualità e di un ritrovato amore per le cose fatte bene.
Nel vostro shop quante tipologie di filati sostenibili si possono trovare?
Nella scelta dei nostri filati, prediligiamo sempre fibre naturali. Abbiamo inoltre 6 tipologie interamente sostenibili: cotone rigenerato, cotone organico, fibra di soia, juta naturale, cotone jeans riciclato, lana biologica. Da oggi possiamo inserire in questo elenco anche RE-Cashmere.
Come avete scelto il kit/progetto da realizzare con il filato rigenerato in collaborazione con Rifò?
Abbiamo pensato a delle linee semplici che esaltassero il filato, che ha una sua consistenza particolare che si apprezza tantissimo durante la lavorazione a mano.
Secondo voi esistono dei prodotti particolarmente indicati per essere realizzati con il cashmere rigenerato?
In realtà è indicato per quasi tutto. Possiamo però dire che nella lavorazione a mano è particolarmente indicato quando i punti da realizzare richiedono una elevata definizione come per esempio il punto Treccia o il punto Nocciolina.
Come si comporta il filato rigenerato rispetto a quello vergine nell’aguglieria?
Non ci sono differenze significative durante la lavorazione se non nella mano e/o nell’aspetto: nel caso di un filato rigenerato l’aspetto è un po' meno vaporoso e la mano un po' più secca. La cartella colori è in genere ridotta ma il vantaggio della sostenibilità (e nel caso del cashmere rigenerato, l’accessibilità) lo rende un prodotto notevole.
Con quali ferri è più indicato lavorare?
I ferri più indicati per questo filato sono quelli che vanno dal calibro 3 mm fino al 5 mm, in base alla tensione della mano di chi lavora o al tipo di progetto e di effetto che si vuole ottenere. A noi piace ottenere un risultato molto morbido, quindi lo consigliamo per i ferri da 5 mm qui potete trovare i ferri Bettaknit in legno di faggio, molto piacevoli al tatto.
E’ possibile realizzare dei punti anche molto larghi e traforati?
Sì, è possibilissimo. A differenza di una lavorazione in macchina, la lavorazione di questo filato a mano permette un risultato robusto e accurato. Il filato appare solido e ben ritorto ed è certamente adatto anche a punti maglia elaborati e traforati.
Uno degli aspetti più interessanti nel lavorare il filato di cashmere rigenerato a mano sta proprio nella realizzazione di maglie larghe e traforate, lavorazioni che per il momento risultano essere molto più complicate per le normali macchine da maglieria, a causa delle fibre della fibra rigenerata che sono più corte.
Abbiamo quindi pensato alla collaborazione con Bettaknit come a una possibilità in più per le persone sempre più appassionate di handmade e di artigianalità. Da oggi puoi creare i tuoi capi sostenibili da solo, proprio come quel maglione eterno fatto dalla nonna.
Scopri i gomitoli RE-Cashmere e i bellissimi kit pensati da Bettaknit con il filato di cashmere rigenerato sul loro shop online!
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