Cos'è la lana rigenerata
Così come il cotone rigenerato, anche la lana rigenerata è ottenuta mediante il completo riciclo di vecchi abiti o di scarti di altre lavorazioni. Questi stracci subiscono un processo di lavorazione, chiamato ciclo rigenerato, in cui vengono lavorati in modo tale ottenere un tessuto completamente nuovo che restituisce alle fibre la loro bellezza originale. Questo processo non è qualcosa di nuovo: si conosce da tantissimi anni ma ha avuto la sua massima espansione proprio nella città di Prato verso gli anni Cinquanta.
Negli ultimi anni questi processi di riciclo del tessuto hanno ripreso largamente piede, grazie sia all'interesse verso la tradizione degli antichi mestieri, sia soprattutto grazie alla sensibilità che si è sviluppata intorno ai temi della sostenibilità e del rispetto ambientale. Creare lana rigenerata, infatti, riduce notevolmente l'impatto ambientale, come vedremo più avanti, senza per questo togliere alla lana le sue caratteristiche originali di morbidezza e purezza. Ma come nasce la lana rigenerata?
Come si ottiene la lana rigenerata
La prima fase per ottenere la lana rigenerata è quella della raccolta degli stracci e dei vecchi abiti. Quelli ancora utilizzabili vengono rivenduti o donati alle associazioni umanitarie mentre gli altri iniziano il loro processo per diventare tessuti rigenerati. Una volta individuati gli stracci da rigenerare, questi vengono suddivisi sia per tipologia di tessuto sia per colore. Vengono poi privati di tutti i complementi, come i bottoni, le cerniere lampo, le fodere e le etichette. Una volta che il tessuto viene così "ripulito", si può iniziare la sua sfilacciatura. Questo processo serve per ottenere la lana meccanica, ossia fibre che verranno nuovamente affinate e filate, per ottenere tessuti nuovi che mantengono però tutte le caratteristiche delle fibre originali.
I vantaggi di indossare lana rigenerata
Indossare lana rigenerata è una scelta non solo di gran moda ma anche vantaggiosa in termini di sostenibilità e di impatto ambientale. Pensa che per la produzione di un maglioncino di cashmere "nuovo" si immettono in atmosfera fino a 6.500 kg di CO2, a differenza di un maglioncino in cashmere rigenerato che arriva appena a 100 grammi. Anche il consumo d'acqua è notevolmente ridotto: la produzione di lana rigenerata riduce infatti il consumo di acqua del 90%. Non solo CO2 e acqua: i risparmi della produzione di lana rigenerata riguardano anche l'utilizzo di energia, prodotti chimici e coloranti. Rispetto alla produzione di maglioncino di cashmere con fibre vergini, un maglioncino in cashmere rigenerato riduce notevolemente l'impatto ambientale, risparmiando:- -77% di energia
- -90% di acqua
- -90% di prodotti chimici
- -95% di Co2
- -100% di coloranti chimici (proprio grazie alla suddivisione degli stracci per colore di cui abbiamo parlato)
In questo modo è possibile risparmiare oltre 22 mila tonnellate di tessuto di scarto che non finisce nelle discariche ma torna a vivere una nuova vita.
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